Ordinamento dei magistrati in sintesi

4La prima funzione giudiziaria

Fonti

Appena ricevuto l’elenco delle sedi da assegnare ai m.o.t., i singoli dirigenti degli uffici interessati individuano i posti da assegnare loro, comunicando al CSM anche la tipologia degli affari dei ruoli da ricoprire. Gli stessi dirigenti provvedono anche alla relativa variazione della tabella del progetto organizzativo, che ha effetto differito alla data di presa di possesso dell’ufficio da parte del magistrato (art. 144 circ. tabelle).

Tale proposta è vincolante e non può essere in seguito modificata e derogata se non per gravi e insuperabili motivi di servizio dell’ufficio o di salute del magistrato. La modifica è tempestivamente comunicata al Consiglio giudiziario e al CSM che annulla la decisione se la ritiene ingiustificata (art. 145).

Il tirocinio mirato si svolge nelle funzioni e sulla tipologia di affari così indicate dal dirigente.

Una volta che vi abbia preso possesso, nell’ufficio di prima destinazione il m.o.t. troverà un magistrato collaboratore con il compito di introdurlo alle dinamiche organizzative interne di tale ufficio e di coadiuvarlo nel lavoro quotidiano, nel rispetto dell’autonomia di cui gode esercitando le funzioni giudiziarie conferitegli.

I m.o.t. non possono essere comunque destinati alle funzioni di g.i.p. o g.u.p., salvo che vi siano imprescindibili e prevalenti esigenze di servizio da rappresentare con la comunicazione successiva a quella relativa all’elenco delle sedi. Questa deroga non è possibile se nell’ufficio vi siano magistrati che abbiano maturato 2 anni nelle funzioni di giudice del dibattimento, di g.u.p., di giudice addetto alle misure di prevenzione, al rito direttissimo o al riesame (art. 142 e 111 circ. tabelle).

I magistrati che non abbiano conseguito la prima valutazione di professionalità possono essere applicati a un ufficio diverso da quello in cui prestano servizio solo dopo il decorso del primo anno dalla presa di possesso nell’ufficio di titolarità e per svolgere esclusivamente le stesse funzioni esercitate nell’ufficio di provenienza.

Possono essere applicati ad altro distretto i magistrati che non abbiano conseguito la prima valutazione di professionalità, purché sia decorso il primo anno dalla presa di possesso nell’ufficio di titolarità, salvo che non sia possibile provvedere con magistrati di qualifica superiore e a condizione che siano destinati in applicazione extradistrettuale per svolgere esclusivamente le stesse funzioni esercitate nell’ufficio di provenienza.