Laura COCUCCI

Sono in magistratura dal 1993. Ho sempre svolto le funzioni di Pubblico Ministero presso le Procure di Trapani, Milano e Bergamo e mi sono occupata di molti settori del diritto penale. Dal 2018 mi occupo di violenza di genere e domestica ed in questo campo mi sono impegnata a rappresentare una magistratura aperta al dialogo con la società civile. Dal 2016 al 2020 sono stata in Consiglio Giudiziario e Presidente del CPO presso la Corte d’Appello di Brescia. Questa esperienza mi ha fatto comprendere il reale pericolo di una magistratura burocratica e corporativa e come sia un dovere la partecipazione all’organizzazione degli uffici.

All’ingresso in magistratura mi sono avvicinata con curiosità all’attività associativa. È stato facile partecipare negli anni della lotta alle mafie e di Mani Pulite, quando il senso di appartenenza era sentito da tutti, più faticoso in altri periodi. Nel 2013 ho aderito alla Carta dei Valori che considero testo profondamente attuale e patrimonio condiviso dei magistrati progressisti. Sono iscritta ad AreaDG sin dalla sua nascita. Penso che un’azione efficace nella vita associativa non possa essere improvvisata, ma debba passare attraverso l’elaborazione culturale dei gruppi aperta al confronto. Vorrei che l’ANM si impegnasse di più nel coinvolgere le giovani generazioni di colleghi.

Sono preoccupata per lo stravolgimento dell’assetto costituzionale che si sta delineando nei progetti di riforme costituzionali che riguardano anche la magistratura. Credo che l’ANM debba continuare ad affermare la contrarietà a proposte in contrasto con i principi della Costituzione: i magistrati sono soggetti solo alla legge e il Pubblico Ministero deve rimanere nell’ordine giudiziario. Per questi motivi l’ANM “che verrà” dovrà costruire una forte credibilità esterna con tutti gli interlocutori e confrontarsi anche la politica, ma soprattutto dovrà avere il coraggio di prendere posizione tutte le volte che sarà necessario.