Elezioni per il rinnovo del Comitato Direttivo Centrale della ANM - 2025
26 - 27thinsp;- 28 gennaio 2025

Elezioni 2025
Candidato

Antonio DIELLA

Tribunale Foggia

Nell’Associazione Nazionale Magistrati sin dall’inizio dell’attività giurisdizionale.

In servizio presso il Tribunale di Foggia dal 1990 al 1993 come giudice del dibattimento penale, del Tribunale del Riesame e del collegio competente per le misure di sicurezza, dal 1993 al 2004 come Gip/Gup, dal 2004 al 2007 come presidente di un collegio penale e come giudice monocratico penale, e poi dal 2009 coordinatore dell’Ufficio Gip.

In servizio poi presso il Tribunale di Bari dal novembre 2011 come Presidente Aggiunto della Sezione Gip/Gup e anche come f.f. dal 2012 al 2014; dal luglio 2017 al febbraio 2024 assegnato a domanda anche alla Sezione Protezione Internazionale; dal luglio 2018 al febbraio 2024 Presidente di Sezione Penale, Presidente della Corte di Assise e Presidente della Sezione Protezione Internazionale.

In servizio presso il Tribunale di Foggia dal 15.2.2024 quale Presidente della Prima Sezione Penale e coordinatore dell’Ufficio Gip/Gup.

Dal 2001 al 2003 componente del Consiglio giudiziario, dal 2014 al 2024 coordinatore dei tirocini ex art. 73 Tribunale Bari, dal 2018 al 2024 Presidente dell’Ufficio UEPE del Tribunale di Bari.

Dal maggio 2021 al maggio 2022 Presidente della Giunta Esecutiva Sezione dall’Associazione Nazionale Magistrati e attualmente componente della stessa Giunta.

Da lunghi anni impegnato quale volontario in associazioni dedite al servizio degli ammalati e delle persone ai margini della società.

Grazie al lavoro dell’attuale CDC e in particolare della Presidenza dell’Anm, l’associazione ha ripreso “un volto visibile” ed una capacità riconosciuta di rappresentare tutti i magistrati.

I prossimi anni saranno particolarmente importanti non solo per le prospettive normative o ordinamentali che stanno emergendo ma anche per la capacità dell’Anm di continuare ad essere interlocutrice non solo degli organismi istituzionali a tutti i livelli ma anche di saper offrire ai cittadini i criteri di giudizio e le situazioni di fatto per valutare la realtà del servizio giustizia.

Sarà necessario continuare va lavorare per l’unità dell’Anm sulle questioni fondamentali che riguardano l’efficienza del servizio giustizia e il rispetto dei valori costituzionali e di normazione sovranazionale, a tutela delle effettività delle garanzie e dei “sommersi” della società: un volto associativo sfregiato dalla divisione perde di credibilità; un volto associativo che sorride ai potenti e che fa la faccia feroce verso chi vive ai margini ed è in situazione di debolezza tradisce il senso stesso per cui l’ANM esiste.

Bisognerà saper parlare nuovi linguaggi non solo ai cittadini ma anche ai magistrati, spesso diffidenti verso l’associazionismo giudiziario o travolti da stanchezze e timori, per un nuovo coinvolgimento anche sui temi della qualità e quantità del lavoro, sulla revisione delle circoscrizioni giudiziarie, sulla vivibilità e sicurezza dei luoghi e degli strumenti del servizio giustizia, sulla dirigenza degli uffici giudiziari.

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