Elezioni per il rinnovo del Comitato Direttivo Centrale della ANM - 2025
26 - 27thinsp;- 28 gennaio 2025

Elezioni 2025
Candidato

Michele TRIANNI

Procura Monza

Nato a Modena nel 1985, sono stato nominato con D.M. 20.2.2014.

In servizio dal 2015 alla Procura della Repubblica di Monza, nel gruppo reati economici. Dal 2018 al 2021 segretario della sottosezione ANM di Monza, dove mi sono occupato principalmente di progetti nel carcere locale. Dal 2021 nella squadra di AreaDG della Giunta ANM di Milano, prima come membro effettivo e poi come delegato al Progetto di Educazione alla legalità nel distretto. Sempre dal 2021 nella XV commissione della GEC, che si occupa di educazione alla legalità.

La mia generazione è entrata in magistratura con l’idea di fare ingresso in una comunità che annovera nella sua lunga storia martiri della lotta alla mafia e protagonisti della stagione della lotta alla corruzione. La storia contingente ci ha invece accolto con lo scandalo dell’Hotel Champagne, e delle trame che ne sono emerse: una vicenda rovinosa per la nostra immagine, con effetti devastanti al nostro interno e nel rapporto con la società civile.

Una rovina che ha radici nella spinta verso un sistema di giustizia gerarchico e burocratico, impressa dalla sciagurata riforma del 2006, che abbiamo ormai interiorizzato e “praticato” senza esserne nemmeno del tutto consapevoli, e per la cui completa revisione il nostro impegno come Associazione dovrebbe essere prioritario ed urgente. Perché nel momento in cui si appresta la battaglia decisiva per lo scardinamento dell’assetto della giurisdizione pensato dai padri costituenti, è la magistratura associata tutta, e in particolare quella progressista, a dover proporre un modello diverso.

Per questo, la mia aspirazione è quella di contribuire a ricostituire, se non proprio l’orgoglio, almeno quel senso di appartenenza che sembra andare perduto nel solipsismo delle udienze virtuali e nel nostro progressivo disincanto. Un disincanto comprensibile alla luce degli eventi, ma sterile, che non può certo fare da scudo alle cannonate del potere. Perché forse la Storia farà comunque il suo corso, ma come ci ammoniva un gigante della Storia giudiziaria milanese, il nostro dovere di oggi è quello di resistere (o almeno di provarci).

In questa prospettiva, dopo sei anni di attività negli organi dell’associazione, ciò che sento di poter portare alla squadra del nuovo CDC è saldezza negli orizzonti, pragmatismo operativo e attitudine al compromesso (cioè tanta pazienza).

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