Diario dal Consiglio del 13 aprile 2024
Il CSM ha il nuovo segretario generale
Nel Plenum del 3 aprile il consigliere Roberto Mucci, sostituto procuratore generale della Cassazione nonché, attualmente, consigliere giuridico del Vicepresidente, ha ricevuto l’incarico di segretario generale del CSM, ricoperto fino all’anno scorso dal cons. Alfredo Pompeo Viola.
All’interpello per la copertura di tale ufficio avevano risposto i colleghi Antonio Tricoli, Luigi Birritteri, Paola De Martiis, Domenico Airoma, Alessandro Pepe, Gianluigi Pratola, Maurizio Arcuri, Roberto Mucci, Giulio Adilardi e Patrizia Filomena Rosa.
Successivamente Paola De Martiis, Domenica Airoma e Luigi Birritteri hanno revocato la loro disponibilità.
La nomina del cons. Mucci, proposta dal Comitato di presidenza con il voto favorevole del vicepresidente e della Prima presidente e l’astensione del Procuratore generale, è stata approvata da tutto il Plenum con l’eccezione del Procuratore generale, il quale ha ribadito la propria astensione motivata sul rilievo della presenza, tra i candidati, di molti colleghi del proprio ufficio, tutti parimenti eccellenti.
L’unico intervento che ha preceduto la votazione è stato quello di Antonello (qui il link del suo intervento su RADIO RADICALE), il quale – dopo avere manifestato l’intenzione di voto favorevole alla proposta di nomina di Roberto Mucci non solo sua personale, ma di tutti i consiglieri di AreaDG, così dando espressamente corpo, nel dibattito in Plenum, alla presenza di un vincolo di gruppo tra i consiglieri eletti per AreaDG – si è soffermato sulla procedura prevista dalla riforma Cartabia per la nomina del segretario generale del CSM, mettendone in evidenza la distonia rispetto al modello costituzionale, assembleare, dell’Organo.
Secondo la legge riformata, infatti, “il segretario generale è designato dal Comitato di Presidenza, previo interpello aperto a tutti i magistrati; l'incarico è conferito con deliberazione del Consiglio superiore della Magistratura”
È palese come tale meccanismo sbilanci l’equilibrio tra assemblea e Comitato di presidenza, incardinando in quest'ultimo il potere sostanziale di scelta del segretario generale. Non può sfuggire, infatti, che la mancata approvazione della “designazione” formulata dal Comitato di presidenza generi rischi politico-istituzionali molto rilevanti, potendo assumere i tratti di una crisi dell’organo di autogoverno.
Già nel parere sullo schema di disegno di legge delega approvato dal Plenum il 23 marzo 2022, infatti, il CSM aveva sottolineato come le previste modalità di conferimento degli incarichi di segretario e vice segretario generale determinassero “un accentramento del potere di scelta dei due magistrati al vertice della Segreteria in capo al Comitato di Presidenza” e aveva evidenziato che “proprio la natura ampiamente discrezionale che presenta l’individuazione dell’aspirante più idoneo a ricoprire l’incarico di Segretario generale avrebbe richiesto l’individuazione di un iter in grado di assicurare, sin dalla fase istruttoria, il coinvolgimento delle competenti articolazioni consiliari e idoneo a favorire la massima condivisione in ordine alla scelta del magistrato chiamato a ricoprire detto ruolo”.
Nel parere si segnalava quindi al legislatore l'opportunità di prevedere un meccanismo di concerto tra il Comitato di presidenza e la commissione competente in materia di conferimento degli incarichi fuori ruolo, demandando a quest’ultima l'istruttoria tecnica sull’idoneità degli aspiranti, onde portare il confronto, nella competente articolazione consiliare, nella fase antecedente la formulazione della proposta da parte del Comitato di presidenza.
Il legislatore ha ignorato il parere del CSM e oggi la procedura di nomina del segretario generale è interamente nelle mani del Comitato di presidenza.
Il nostro auspicio è che queste modalità di selezione del segretario generale non facciano velo alla evidenza che l’attività del segretario generale è funzionale al buon andamento di tutto il Consiglio e che il baricentro del Consiglio è l’assemblea.
Siamo certi che ciò non sfugge alla sensibilità di Roberto Mucci, al quale facciamo i migliori auguri di buon lavoro.
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello