MAGGIO
24

Diario dal Consiglio del 24 maggio 2025

Le ragioni di una proposta per la procura di Bologna

Col voto espresso nel Plenum del 14 maggio è stato conferito a maggioranza al dott. Paolo Guido, procuratore aggiunto presso la procura della Repubblica di Palermo, l’ufficio direttivo di procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bologna.

Tale pratica si è rivelata tra le più complesse e dibattute di questa consiliatura, non solo per la delicatezza della funzione da ricoprire, ma soprattutto per il numero elevato di candidati (più di quindici), tutti dotati di profili eccellenti ed esperienze organizzative di rilievo. La valutazione della Quinta commissione si è rivelata dunque particolarmente problematica.

Per questo motivo, sebbene il precedente testo unico non ne prevedesse l’obbligo, introdotto invece ora dalla riforma Cartabia, si è deciso di procedere all’audizione degli aspiranti, nell’intento di approfondire la valutazione e giungere, ove possibile, a una decisione unitaria.

All’esito del confronto, la Commissione ha infine elaborato due proposte contrapposte, una a favore del dott. Paolo Guido, sostenuta dai consiglieri Ernesto Carbone, Claudia Eccher, Eligio Paolini, e l’altra a favore della dott.ssa Rosa Raffa, attuale procuratore aggiunto presso il Tribunale di Messina, indicata dai consiglieri Domenica Miele, Michele Forziati nonché da Maurizio.

Il dottor Guido vanta una lunga e prestigiosa carriera interamente spesa in funzioni requirenti, con una solida esperienza investigativa. Prima che da procuratore aggiunto di Palermo, ha diretto gruppi di lavoro su territori complessi come Agrigento e Trapani, coordinando inoltre indagini di particolare rilievo, tra cui quelle, coronate da successo, sulla latitanza di Matteo Messina Denaro. È stato componente della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo per oltre un decennio e ha ricoperto importanti funzioni organizzative all’interno dell’ufficio.

La dottoressa Rosa Raffa, dal canto suo, presenta un profilo diverso e altrettanto significativo, incentrato su una continuità tra esperienza direttive e attività semi-direttiva in un contesto distrettuale. Ha diretto la procura di Patti per otto anni in un territorio caratterizzato da criticità strutturali e criminalità radicata, svolgendo funzioni organizzative e requirenti in prima persona. Successivamente, presso la procura di Messina, ha ricoperto incarichi semi-direttivi e ha assunto per oltre un anno le funzioni di fatto di procuratore della Repubblica in un periodo di particolare difficoltà per le scoperture di organico.

Nella piena consapevolezza di questi elementi qualificanti, dopo un’attenta riflessione abbiamo ritenuto di sostenere la dottoressa Raffa, in quanto unica a potere vantare nel proprio profilo funzioni non solo semidirettive per 6 anni e 7 mesi in un ufficio con competenza distrettuale (la procura di Messina), ma anche direttive all’interno sia di un ufficio di piccole dimensioni (quale procuratrice di Patti dal 26.10.2009 e per ben 8 anni e 2 mesi) sia di un ufficio di grandi dimensioni (quale procuratrice facente funzioni a di Messina, per oltre 1 anno e 4 mesi, peraltro in assenza del dirigente amministrativo dell’ufficio): questo percorso si è snodato quindi per 14 anni e 9 mesi complessivi  senza soluzione di continuità.

In sostanza, la dott.ssa Raffa era, tra tutti i candidati accomunati da un eccellente profilo, l’unica – si ripete – dotata di un bagaglio di carattere organizzativo di tale portata già positivamente sperimentato. Dalla nomina a procuratrice di Patti in poi, ella non ha mai smesso di confrontarsi con ruoli dirigenziali (direttivi e semidirettivi), raggiungendo una completezza professionale che, secondo noi, costituisce l’elemento di insuperabile prevalenza. A ciò si aggiungono le molte, rilevanti sfide organizzative documentate nel curriculum, che fanno emergere una capacità gestionale autonoma e una preparazione solida anche sotto il profilo ordinamentale, nonché – quale criterio residuale, ma non indifferente per un grande ufficio come quello di Bologna – la ben superiore anzianità di servizio.

Abbiamo ritenuto pertanto che proprio la compiutezza del percorso direttivo rappresentasse il valore aggiuntivo in grado di orientare la nostra scelta in presenza di così tanti profili di elevato valore.

È stata una questione di titoli, dunque, ma anche di un’attitudine indiscussa dimostrata sul campo dalla collega.

Tali ragioni sono state ribadite anche nella discussione in Plenum attraverso l’intervento di Maurizio. L’incarico, come detto, è stato conferito invece al dottor Guido, al quale vanno i nostri migliori auguri di buon lavoro nello svolgimento della delicata funzione.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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