GENNAIO
18

Diario dal Consiglio del 18 gennaio 2025

Incarichi, conferme, alleanze e false narrazioni

A due anni esatti dall’insediamento del nuovo Consiglio, tracciamo il quadro delle delibere di conferimento di incarichi direttivi e semidirettivi nonché delle conferme nelle rispettive funzioni risultate problematiche.

Dal primo giorno affermiamo che occorre togliere centralità nel dibattito interno alla magistratura al tema delle nomine, divenuto quasi assorbente in quanto espressivo delle ambizioni di “carriera” che la riforma del 2006 ha instillato nella nostra categoria, con le conseguenze che ben conosciamo. Il cuore dell’attività del CSM è altro: sta nei pareri sulle leggi, nelle delibere a contenuto organizzativo, nella gestione della mobilità e della posizione dei magistrati all’interno degli uffici, nella tutela della loro indipendenza e nella valutazione della loro professionali. In definitiva, sta nella costruzione di una cultura moderna della giurisdizione.

Delle nomine però si continua a parlare molto. Anzi, in questo momento se ne parla ancora di più, forse perché è tempo di bilanci, seppure provvisori. Riteniamo dunque di dovere fornire ai colleghi un quadro, il più possibile completo, di quanto è avvenuto al riguardo in questo biennio, affinché tutti possano farsi la loro idea, senza i condizionamenti che possono venire da suggestioni, false apparenze o narrazioni superficiali.

I conferimenti di incarichi dirigenziali. Nel corso del 2023 questo CSM ha trattato 154 procedure di conferimento di incarichi direttivi o semidirettivi, giungendo a delibere unanimi nel 78,2% dei casi (54 su 69 per i direttivi, pari al 78%; 68 su 85 per i semidirettivi, pario all’80%).

Nel 2024 la percentuale di delibere unanimi complessive in materia è calata al 63%, a fronte di un aumento del numero delle pratiche, salito a 173 (40 unanimi su 75 per i direttivi, pari al 53%; 68 su 98, pari al 69% per i semidirettivi).

Veniamo ora al dettaglio degli schieramenti nei casi di proposte di commissione diverse che nel Plenum abbiano portato a una significativa contrapposizione di voti sul piano numerico.  

Nel 2023 (i dati vanno in realtà da febbraio 2023, poiché il nuovo Consiglio si è insediato a fine gennaio) le delibere di nomina di direttivi e semidirettivi approvate con una maggioranza formata dalla convergenza dei consiglieri di MI e dei laici di centro destra, e il voto contrario nostro e di Unicost, sono state 9  (procuratori della Repubblica di Santa Maria C.V., Firenze, Napoli, Chieti e Oristano; avvocato generale presso la corte d’appello di Bologna; procuratore aggiunto di Cosenza; presidente di sezione d’appello a Lecce; e presidente di sezione di tribunale a Napoli).

I consiglieri di MI, Unicost e laici di centro destra hanno espresso la maggioranza in 10 occasioni (presidenti di tribunale di Como e Paola; procuratore generale di Genova; procuratore generale aggiunto di Bologna e Trento; procuratore di Agrigento; presidenti di sezione di appello a Napoli e Roma; presidenti di sezione di tribunale a Roma e Siena) 

In 3 di queste deliberazioni il vicepresidente ha espresso il proprio voto con queste maggioranze (per procuratore della Repubblica di Firenze, Agrigento e Napoli).

In 4 di quelle deliberazioni, inoltre, la maggioranza è stata integrata dai consiglieri Fontana, Miele o Mirenda: per le nomine dei procuratori di Chieti e Oristano; per quella di procuratore generale aggiunto di Bologna (col solo Fontana); per quella presidente di sezione d’appello a Lecce (coi soli Miele e Mirenda).

Solo 4 volte ha invece prevalso il voto dei consiglieri di Area e Unicost: per il presidente del tribunale di Torino; per il presidente aggiunto di Roma; per un presidente di sezione del tribunale di Catania; per il procuratore aggiunto di Pavia.

In 1 caso si è registrato il voto concorde dei soli consiglieri togati (procuratore di Reggio Calabria). In 1 solo noi di AreaDG abbiamo votato in consonanza con MI e i laici di centro destra (per un incarico di presidente di sezione del tribunale di Catania).

Nel corso del 2024 si è registrata una tendenziale riduzione della compattezza e dell’incidenza nella formazione delle maggioranze del blocco costituito dai consiglieri di MI e dai laici del centro destra. Vi hanno concorso vari elementi, tra i quali spicca per la sua evidenza la sospensione della consigliera Rosanna Natoli. Nella stessa direzione hanno agito altri fattori, tra i quali sembra corretto annoverare le reazioni, di diverso tenore, che vi sono state verso le dinamiche precedenti.      

In 13 delibere su proposte contrapposte – di cui sei nel primo e sette nel secondo semestre del 2024 – i consiglieri di Unicost e MI hanno votato concordemente; presidente del tribunale di sorveglianza di Roma; presidente di tribunale di Pesaro, Terni e Lecco; procuratore della Repubblica di Matera e Padova; presidente di sezione d’appello a Potenza e Lecce; presidente di sezione di tribunale a Cremona, Brescia, Venezia e Bari; avvocato generale a Palermo.

I casi di convergenza tra consiglieri di AreaDG e Unicost sono stati 23 (di cui 12 nel primo semestre): presidente del tribunale superiore delle acque pubbliche; presidente di corte d’appello a Catanzaro, Napoli e Reggio Calabria; presidente del tribunale dei minori di Firenze; procuratore della Repubblica presso il tribunale dei minori di Milano; presidente del tribunale di Massa, Trani, Asti e Trapani; procuratore della Repubblica a Messina, L’Aquila, Urbino, Vallo della Lucania e Catania; presidente di sezione d’appello a Napoli, Catania e Messina; presidente di sezione di tribunale a Reggio Calabria, Torre Annunziata e Catanzaro; presidente aggiunto gip a Firenze; procuratore aggiunto a Vicenza.

I casi di convergenza tra consiglieri di AreaDG e MI sono stati 2: procuratore generale di Napoli (per il quale hanno votato anche i consiglieri Fontana e Miele) e presidente di sezione del tribunale di Taranto (con voto anche della consigliera Miele). MI ha inoltre votato al ballottaggio il candidato da noi proposto quale avvocato generale presso la Corte di cassazione.

Vi sono stati infine alcuni casi di maggioranze composite tanto nel 2023 (per presidente del tribunale di Verona) quanto nel 2024 (presidente corte d’appello di Brescia; presidente del tribunale di Lecce).

Le valutazioni quadriennali su incarichi direttivi e semidirettivi. Durante il biennio il CSM si è trovato a definire molte procedure di valutazione quadriennale di colleghi con incarichi direttivi e semidirettivi, non portate a compimento dalla precedente consiliatura a causa della loro problematicità che le rendeva particolarmente complesse. Esse hanno riguardato in prevalenza, infatti, casi di magistrati coinvolti nelle comunicazioni intercettate con Luca Palamara.

Su questo fronte la nostra posizione si è rivelata sostanzialmente isolata in Consiglio, rispetto alla maggioranza presto consolidatasi tra MI, Unicost e la componente laica di centro destra e IV. Fedeli agli impegni assunti nella campagna elettorale, abbiamo inteso dare continuità all’attività della precedente consiliatura per garantire la massima credibilità all’Istituzione e alla magistratura tutta e dunque stigmatizzando condotte che non fossero di mera e limitata autopromozione, nella convinzione che il senso di equilibrio e indipendenza richiesti per accedere all’incarico debba a maggiore ragione conservarsi anche durante l’esercizio della funzione direttiva o semidirettiva, a prescindere dal livello professionale apparentemente espresso. Interlocuzioni che abbiano interferito (o abbiano inteso interferire) con l’andamento dell’attività consiliare incidono profondamente sulla credibilità che il dirigente deve avere, soprattutto verso i colleghi.

Questa non è la linea di pensiero, evidentemente, di quanti hanno ritenuto non più censurabili le interlocuzioni che pure – fino a qualche tempo fa – tutti avevano ricondotto a quella definizione di “modestia etica” espressa dal Presidente della Repubblica.

In effetti, con i voti concordi dei consiglieri di MI, Unicost e laici di centro destra nonché I.V., sono stati confermati per ulteriori quattro anni nelle funzioni i presidenti Marilena Rizzo, Vittorio Masia, Rosa Sinisi, il procuratore Paolo Auriemma e il procuratore aggiunto Angelantonio Racanelli. Sono stati altresì confermati i presidenti Gregorio Capasso, Cesare De Sapia e Franco Greco nonché i procuratori aggiunti Vincenzo Luberto e Carlo Lasperanza, rispetto ai quali invero erano emerse criticità di natura diversa.  

Unico a non conseguire la conferma – con equilibri opposti – è stato così nel primo anno della nuova consiliatura il presidente di sezione Emilio Sirianni. I voti del blocco MI-centro destra sono stati in questo caso decisivi in senso sfavorevole all’interessato.

Una riflessione finale. Senza arrogarci patenti d’infallibilità cui non aspiriamo, riteniamo di avere portato avanti in questo primo biennio una linea chiara e sufficientemente coerente di ricerca, nelle nomine, della migliore soluzione possibile in relazione alla funzione da conferire e alla platea degli aspiranti e di tutela, nelle conferme, della credibilità dell’Istituzione.

I dati condensati in queste poche righe dimostrano come si sia cercato di adempiere a tale impegno senza mai rifiutare il dialogo con altre componenti. Le numerose delibere unanimi testimoniano dello sforzo, spesso assecondato da ogni componente consiliare, di addivenire a soluzioni non conflittuali e condivise. È tuttavia innegabile che talvolta – e soprattutto in talune congiunture da altri ritenute per sé favorevoli – si siano constatate preclusioni basate sulla formazione di maggioranze che il tempo ha rivelato essere ripetitive, se non consolidate.

Con l’orgoglio di chi ha tenuto ferme le proprie idee pure quando esse portano a essere sovente parte minoritaria, possiamo affermare di non esserci mai inquadrati in nessuna di quelle maggioranze, per le nomine così come per le conferme. Intendiamo restare fedeli al medesimo impegno anche nel nuovo biennio che ci attende.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

18 gennaio 2025

21 dicembre 2024

14 dicembre 2024

29 novembre 2024

16 novembre 2024

16 novembre 2024

26 ottobre 2024

13 ottobre 2024

28 settembre 2024

30 luglio 2024

20 luglio 2024

6 luglio 2024

22 giugno 2024

8 giugno 2024

25 maggio 2024

10 maggio 2024

27 aprile 2024

13 aprile 2024

28 marzo 2024

16 marzo 2024