

Diario dal Consiglio del 12 aprile 2025
Onorari: il CSM c’è, aspettando il Ministro
Nel Plenum del 9 aprile, con la delibera di conferma di 68 giudici onorari, è stata conclusa la terza e ultima fase di stabilizzazione della magistratura onoraria prevista dal decreto legislativo n. 116 del 2017 (recante riforma organica della magistratura onoraria) che prevede, nella disciplina transitoria, la procedura per rendere stabile, a domanda, il rapporto dei magistrati onorari già in servizio, fino al compimento del settantesimo anno di età, previa valutazione da parte del Consiglio Superiore della Magistratura.
Per dare esecuzione a tale previsione sono state adottate tre distinti procedimenti valutativi, da realizzarsi con cadenza annuale nel triennio 2022-2024. La differenza tra queste procedure risiede nell’anzianità di servizio maturata al 15 agosto 2017 da parte del magistrato onorario richiedente.
L’ultima fase di stabilizzazione, avviata con decreto ministeriale del 15 maggio 2024, riguardava i magistrati onorari che, alla data del 15 agosto 2017, avevano maturato meno di dodici anni di servizio. Il procedimento si configurava come l’ultimo passaggio del percorso normativo volto a garantire continuità e valorizzazione dell’esperienza professionale maturata dalla magistratura onoraria nell’ambito del nuovo assetto ordinamentale delineato dalla riforma.
La carenza di organico della magistratura onoraria è da tempo oggetto di riflessione e confronto istituzionale. L’articolo 3 del decreto legislativo n. 116 del 2017, ha stabilito che la determinazione della dotazione organica dei giudici onorari di pace e dei viceprocuratori onorari dovesse avvenire mediante decreto del Ministro della giustizia, adottato di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze e previo parere del Consiglio Superiore della Magistratura.
In attuazione di tale dispositivo, con decreto ministeriale, la dotazione organica era stata fissata in un totale di 8.000 unità, di cui 6.000 riservate alla figura del giudice onorario di pace e 2.000 a quella del viceprocuratore onorario, configurando una distribuzione chiara e distinta delle funzioni che aveva ricevuto parere positivo dal CSM, con delibera del 19 luglio 2019.
Successivamente l’art. 1, co. 630, della legge 31 dicembre 2021, n. 234, aveva portato la dotazione a 6.000 unità complessive, senza distinguere, però, tra quella dei giudici onorari di pace e quella dei viceprocuratori onorari. Non ha più fatto seguito un decreto ministeriale che stabilisse almeno l’entità delle due categorie.
Il Consiglio Superiore della Magistratura ha tentato da allora di fare fronte alle difficoltà di organico attraverso interventi gestionali mirati, al rigido rispetto delle procedure di stabilizzazione e alla pubblicazione di un bando, entro i limiti imposti delle 6.000 unità, volto alla copertura di 1.042 posti vacanti, 657 destinati alla funzione di giudice onorario di pace e 385 riservati ai vice procuratori onorari (pubblicato nella Gazzetta Ufficiale dell’11 aprile 2023). Tuttavia, la complessità e la delicatezza del contesto richiedono un intervento formale risolutivo da parte del Ministero. In assenza del quale, infatti, non potranno essere colmati i ritardi accumulati e non potrà essere data risposta adeguata ai fabbisogni effettivi dei tribunali e delle procure sull’intero territorio nazionale.
Come già evidenziato nella delibera di Ottava commissione n. 665/VP/2024, approvata nel Plenum del 4 dicembre 2024, non risulta possibile, senza interventi normativi, riconoscere ulteriori vacanze di organico né procedere ad alcuna modifica delle piante attualmente pubblicate sul portale intranet del Consiglio Superiore della Magistratura, le quali, per effetto di tale inerzia normativa, non possono essere ritenute valide a fini giuridici e operativi.
Appare, dunque, sempre più urgente, nel quadro di una complessiva riorganizzazione dell’amministrazione giudiziaria, l’intervento normativo del Ministero alla luce delle persistenti esigenze degli uffici e delle crescenti difficoltà legate alla carenza di personale onorario. Solo in tal modo sarà possibile garantire, oltre al buon andamento, i principi fondamentali della trasparenza, dell’equità e dell’uniformità nella gestione delle risorse della magistratura onoraria.
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello