OTTOBRE
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Diario dal Consiglio del 28 ottobre 2023

Programmi di gestione e carichi esigibili, novità e obiettivi

In vista dell’approvazione della delibera annuale relativa alle Indicazioni procedurali sui programmi di gestione per l’anno 2024, avvenuta il 26 ottobre, il Plenum del giorno prima ha licenziato quella sull’individuazione dei carichi esigibili.

Tale individuazione è stata rimessa al CSM sin dall’entrata in vigore dell’art. 37 d.l. n. 98/2011 che ha introdotto i programmi di gestione per gli uffici giudicanti. Il Consiglio vi ha dato attuazione dal 2011; tuttora sono esclusi dai programmi di gestione gli uffici di procura, i minorili e quelli di legittimità.

La riforma Cartabia, legge n. 71/2022, per la prima volta ha indicato i carichi esigibili quale limite per i dirigenti nella determinazione degli obiettivi di rendimento dell’ufficio, obiettivi che vengono, peraltro, definiti secondo il nuovo concetto di “risultati attesi”: sarebbe irragionevole a questo punto che i dirigenti dovessero individuare sia gli obiettivi di rendimento del proprio ufficio sia i limiti dei medesimi obiettivi (vale a dire i carichi esigibili).

Nella delibera del 25 ottobre i carichi esigibili sono stati dunque determinati all’esito di una approfondita analisi dei dati inviati dagli uffici nell’ultimo decennio, che ha portato a selezionare quelli statisticamente più affidabili (in quanto riportanti carichi esigibili “congrui”). Si è poi stabilito non di fissare un valore assoluto, ma di fornire una forbice numerica sufficientemente ampia, anche in ragione della maggiore o minore complessità della materia trattata.

In tale range, il 50° percentile costituisce la capacità media di smaltimento a livello nazionale di un magistrato togato FTE (cioè un modello astratto di magistrato addetto a tempo pieno al settore, alla sezione o alla materia, senza l’apporto dei gop e degli addetti all’upp) e i dirigenti potranno attestarsi su valori superiori al 75° percentile o inferiori al 25° solo motivando le ragioni della scelta nella relazione di accompagnamento ai programmi di gestione, nella quale vanno indicati, tra l’altro, i risultati attesi.

Ciò vuol dire che il 50% degli uffici giudiziari ha fornito dati inclusi in tale intervallo numerico; solo il 25% ha fornito valori inferiori al 25° percentile; soltanto il 25% ha fornito valori superiori al 75° percentile

Sul punto, occorre precisare che si dovrà tenere conto dell’apporto dei giudici onorari e degli addetti UPP esclusivamente per la misurazione dei risultati attesi, non anche per quella dei carichi esigibili; le relative indicazioni potranno fornire elementi utili per valutare la vera consistenza delle risorse messe a disposizione della magistratura per il raggiungimento degli impervi traguardi posti dal PNRR.

La conferma o la motivata divergenza dai valori dei carichi esigibili così individuati consentirà di trarre ulteriori dati, necessari ad affinare, attraverso molteplici variabili, e di conseguenza a consolidare, la mole di quelli già disponibili, così da rendere in prospettiva la determinazione dei carichi esigibili del tutto affidabile e, conseguentemente, la ricostruzione di obiettivi di produttività sempre più credibile.

È questo il senso della delibera adottata dalla Settima commissione e approvata dal Plenum il 25 ottobre.

L’eterogeneità delle situazioni negli uffici giudiziari ha reso necessaria un’indicazione articolata dei carichi esigibili, superando un’uguaglianza formale che potrebbe tradursi in valori sostanzialmente discriminatori.

Come detto, nella determinazione dei carichi, il concetto centrale è rappresentato dal magistrato FTE, inteso come un modello astratto di giudice assegnato per un intero anno, senza esoneri né assenze, in via esclusiva, a un settore, sezione o materia, escludendo apporti aggiuntivi (UPP e gop). Pertanto, nel civile la macro-materia assegnata è fattore di differenziazione del carico di lavoro. Nel penale, invece, hanno avuto rilievo essenziale le differenze esistenti tra sedi distrettuali e non distrettuali, per le funzioni gip/gup, nonché tra uffici di diverse dimensioni, per il dibattimento.

Per quanto riguarda il settore civile, i dirigenti degli uffici potranno determinare i carichi di lavoro in diverse direzioni: per l’intero ufficio, per sezione, per macro-materia e per tipo di specializzazione. Questa distinzione si riflette sul contenuto dei prospetti che riportano i rispettivi parametri.

Non si è ritenuto allo stato di distinguere i valori in base alle dimensioni dell’ufficio, poiché i dati raccolti dal Consiglio non hanno confermato finora la significatività statistica di una tale connotazione ma, in ogni caso, la diversità dimensionale viene in concreto recuperata conservando le diverse modalità di determinazione dei carichi (pro capite per l’intero ufficio, per macro-materia o per sezione).

Il testo della delibera illustra il metodo adottato per il calcolo dei diversi carichi esigibili e i valori di riferimento adottati. Vi è inserita una legenda che consente di attribuire a ciascuno di questi parametri il significato inteso dal Consiglio.

Va, poi, ricordato come al miglioramento delle performance degli uffici concorra in questa fase storica il personale assegnato agli uffici giudiziari nell’ambito del PNRR vale a dire gli addetti all’Ufficio per il processo di cui non si è e non si deve tenere conto nel calcolo dei carichi esigibili, sia perché assunti a tempo determinato (in caso contrario si avrebbe un risultato inevitabilmente falsato nella prospettiva di futuri periodi in cui gli uffici giudiziari, a normativa invariata, non potranno più avvalersi degli addetti all’UPP), sia perché non svolgono un’attività misurabile autonomamente rispetto a quella dei magistrati.

Deve ulteriormente specificarsi che appare assolutamente tranquillizzante il fatto che il risultato atteso (da indicarsi nella relazione di accompagnamento ai programmi di gestione) tenga conto dell’apporto degli addetti UPP come dei gop, mentre ha come limite un range di valori che di tale apporto non può e non deve tenere conto. Ciò vuol dire che ogni risultato che vada oltre il carico esigibile non può provenire dall’apporto del magistrato togato.

Due incontri via Teams, il 6 ed il 13 novembre prossimi (il primo dedicato ai dirigenti degli uffici giudicanti, l’altro aperto a tutti i magistrati) consentiranno di chiarire dubbi e risolvere criticità.

A questo stesso scopo, peraltro, è già possibile porre domande all’indirizzo di posta elettronica helpdesk37@csm.it , cui personale dell’ufficio statistico del Consiglio è in grado di fornire le risposte più adeguate.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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