Diario dal Consiglio del 29 aprile 2023
Un incarico controverso e pubblicizzato scorrettamente
Il Plenum del 26 aprile ha visto i consiglieri dibattere vivacemente sulla richiesta di una collega di partecipare dietro compenso a un’iniziativa con gli studenti organizzata nell’ambito del Salone internazionale del libro di Torino. La discussione ha riguardato non tanto la correttezza della proposta unanime di delibera venuta dalla Prima commissione e ritenuta sostanzialmente conforme alle regole vigenti, quanto la possibilità di ricercare un’interpretazione più rispondente a senso di giustizia e, in ultima analisi, la prospettiva di disciplinare diversamente per il futuro questa e altre fattispecie attualmente regolate dalla circolare del 2015 in modo non del tutto soddisfacente.
Ha prevalso infine la tesi, sollecitata anche dalla componente di AreaDG, del ritorno della pratica in Commissione a questi scopi.
La vigilia del Plenum era stata segnata anche da resoconti giornalistici che avevano tacciato scorrettamente il Consiglio di essere d’ostacolo alla partecipazione del magistrato alla Fiera internazionale del libro. Il dibattito è stato occasione per chiarire pubblicamente la falsità di questa versione: nessun divieto alla partecipazione, essendo in discussione solo l’autorizzazione o meno a godere del compenso.
Marzia Eugenia Sabella, procuratrice aggiunta presso il Tribunale di Palermo, ha chiesto di essere autorizzata a partecipare a incontri con studenti aventi ad oggetto il dialogo sulle proprie esperienze, anche letterarie, nell’ambito del programma “Adotta uno scrittore” presso il Salone internazionale del libro di Torino, dal 20/3/2023 al 22/5/2023, per un impegno orario di otto ore e un compenso unico lordo di mille euro.
La collega ha avanzato la richiesta secondo la procedura semplificata prevista dall’art. 16 della circolare 22581 del 2015 in materia di incarichi extragiudiziari, consentita per le attività di docenza (ivi compresi seminari, conferenze, convegni, incontri di studio o attività similari, se retribuiti) che complessivamente comportino, per anno solare, un numero di ore pari o inferiore a venticinque e/o per i quali sia previsto un corrispettivo annuo lordo inferiore a tremilacinquecento euro. Ha dichiarato la natura privata dell’ente conferente, “Salone internazionale dei Libro”, precisando che “l’incarico in questione riguarda l’insegnamento” e ha prodotto tutte le autocertificazioni richieste nonché il parere favorevole del dirigente dell’ufficio.
La Prima commissione, esaminata la domanda, ha ritenuto che l’incarico fosse soggetto a procedura ordinaria e ha chiesto l’integrazione della documentazione, pervenuta la quale ha inviato alla richiedente un preavviso di rigetto richiamando l’art. 5, comma 1, della circolare con cui si dispone che sono autorizzabili gli incarichi di docenza le conferenze, i seminari, i convegni, gli incontri di studio o le attività similari retribuiti conferiti da enti privati, qualora questi ultimi abbiano come oggetto sociale esclusivo o prevalente l’attività formativa o scientifica in ambito giuridico, caratteristica non ricorrente nel caso di specie.
La collega ha presentato osservazioni chiarendo che il progetto “adotta uno scrittore” non è assimilabile a un incarico di docenza ed è, pertanto, attività liberamente esercitabile dal magistrato senza necessità di autorizzazione, da ricondursi all’art. 1 comma 1.1 della circolare, quali la pubblicistica, la collaborazione in qualsiasi forma a giornali, riviste, enciclopedie e simili, la produzione artistica e scientifica; le attività di creazione di opere dell’ingegno ed invenzioni industriali col relativo sfruttamento economico, che sono tutte attività liberamente esplicabili anche se danno luogo a compenso.
Se è vero che “non si tratta di lezioni frontali”, nella lettera d’invito e sul sito del Salone del Libro si chiarisce anche che “neppure si tratta di presentazioni editoriali”. Pertanto la Prima commissione ha svolto anche una istruttoria al fine di accertare se l’importo di mille euro pattuito con l’ente conferente fosse da intendersi a titolo di compenso o se avesse, invece, soltanto “natura di rimborso spese (e come tale rientrante nella previsione di cui all’art. 1.1 della circolare n. 22581/2015 del 9/12/2015 e successive modifiche)”. La collega, richiamando la lettera d’incarico, ha spiegato che “la somma di 1000 euro lordi costituisce un gettone – ulteriore rispetto alle spese di viaggio e di soggiorno che saranno sostenute direttamente dall’organizzazione” consistente, a suo giudizio, in un’indennità complessiva e forfetaria per i quattro spostamenti (tre da Palermo ad Agrigento ed il quarto da Palermo a Torino) previsti nell’ambito del programma.
La proposta di rigetto è stata quindi inserita all’ordine del giorno del 26 aprile. Nel Plenum si è svolta una interessante discussione, avviata dal procuratore generale che ha sostenuto l’inquadramento della richiesta non nell’art. 5, bensì nell’art. 4, comma 2, della circolare con il quale si stabilisce che “gli incarichi conferiti da privati, che non si risolvono nelle attività indicate al successivo art. 5, sono autorizzabili allorché sussista un effettivo ed obiettivo interesse pubblico all’espletamento dell’incarico e sempre che siano escluse situazioni pregiudizievoli, anche solo potenzialmente, per l’immagine di imparzialità del magistrato e per il prestigio della magistratura. Inoltre, l’effettivo ed obiettivo interesse pubblico all’espletamento dell’incarico, desunto anche dalle finalità istitutive dell’ente conferente, deve essere espressamente motivato”.
Con la maggioranza del Consiglio abbiamo votato a favore della proposta di ritorno in Commissione della pratica al fine di verificare la sussistenza delle condizioni per l’autorizzazione ai sensi dell’art. 4.1 posto che l’esigenza di espressa motivazione in ordine all’effettivo ed obiettivo interesse pubblico potrebbe essere oggetto di integrazione ove non risultante dagli atti.
Il dibattito in Plenum è stato anche occasione per la richiesta di apertura di una pratica di revisione della circolare sugli incarichi extragiudiziari, poiché in più parti se ne ravvisa l’inadeguatezza rispetto all’evoluzione dei rapporti tra magistrati, istituzioni e società civile. Anche da parte dei componenti di AreaDG intervenuti si è fatto riferimento, esemplificando, alla sempre maggiore celerità dell’iter richiesta per incarichi nell’ambito dell’Unione europea e comunque di enti sovranazionali o alla possibilità che i magistrati partecipino a progetti di diffusione dei temi della legalità finanziati da istituzioni culturali non riconducibili al mondo giuridico e pur tuttavia di grande prestigio e rilievo.
Tornando alla pratica della collega Sabella, va in ogni caso chiarito che, a prescindere dalle future decisioni del Consiglio, ella potrà certamente aderire all’invito del Salone del Libro rinunciando al compenso, senza necessità in tal caso di autorizzazione alcuna da parte del CSM
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello