Bando per il secondo grado, pioggia di posti e qualche incognita

Nel compito sempre più difficile di gestione della programmazione della mobilità (difficile e ingrato, vista la percentuale di scopertura dell’organico sempre crescente), il Plenum del 19 luglio ha approvato all’unanimità la delibera relativa alla pubblicazione dei posti di secondo grado. Essa segue quella concernente l’individuazione delle sedi per i MOT del DM 23 novembre 2022 (assegnati 209 posti agli uffici di primo grado) e precede quella, da espletare entro fine anno, relativa al bando di tramutamento orizzontale per gli uffici di primo grado.

Tale delibera, frutto di una proposta di Terza commissione votata anch’essa all’unanimità, è stata assunta sul presupposto dell’assoluta urgenza di coprire una parte delle vacanze di organico in appello, al fine di garantire quanta più ampia attuazione delle riforme legislative in atto e in divenire, dal forte impatto sulla organizzazione degli uffici di secondo grado.

Con una nota a firma congiunta, quasi tutti i presidenti delle corti avevano addirittura chiesto la copertura integrale dei posti, evidenziando lo stato di particolare sofferenza nel quale versano gli uffici di appello, la insostenibilità degli onerosi carichi di lavoro che gravano su di loro, la difficoltà di raggiungere gli ambiziosi obiettivi fissati con il PNRR, l’incidenza negativa sull’efficacia della risposta alla domanda di giustizia e sul suo livello qualitativo.   

Nel corso del procedimento di formazione della volontà del Consiglio si è ritenuto di tenere in conto tali esigenze, proponendo la pubblicazione di un numero di posti più elevato del solito, pur se noi consiglieri di AreaDG avremmo gradito un bando per un numero di vacanze inferiori a quelle poi deliberate (ferma la consapevolezza che il secondo grado rappresenta una importante fase di crisi della gestione dei processi, che rischia di vanificare il lavoro di primo grado e far perdere effettività alla risposta giudiziaria).

Così facendo infatti – come abbiamo detto e ribadito – si corre il rischio di provocare un esodo di magistrati dagli uffici di primo grado, in particolare da quelli distrettuali o maggiormente disagiati. Abbiamo quindi prospettato al contempo le difficoltà che il Consiglio dovrà affrontare nella gestione della prossima mobilità verso il primo grado, con la verosimile previsione di un più limitato numero di posti da pubblicare (salvo accettare il rischio, quale effetto domino, dello svuotamento delle sedi più piccole e meno appetibili). Posti che, peraltro, dovranno essere necessariamente ed esclusivamente individuati sulla base di una rigorosa valutazione delle effettive pendenze e degli effettivi carichi di lavori, al di là delle formali scoperture delle piante organiche.

Il procedimento in questione ha rappresentato altresì l’occasione per mantenere vivo il dibattito (che tende altrimenti ad assopirsi) su quanto le recenti riforme stiano impattando sul nostro sistema, su quanto sia difficile governare questa fase complicata di transizione che investe nel profondo il nostro assetto ordinamentale, che rende i magistrati più burocrati, più lontani dagli uffici, meno propensi al confronto e a sentirsi parte di una “comunità” (non va dimenticato che il conseguimento degli obiettivi del PNRR, pattuiti dal governo nazionale con l’Unione europea, è stato calato dall’alto, senza una seria interlocuzione con il CSM e gli uffici).

Per praticità alleghiamo l’elenco dei posti pubblicati. Le domande di tramutamento potranno essere inserite a decorrere dal 24 luglio 2023, esclusivamente mediante il sito intranet del CSM (www.cosmag.it). Fino al termine di scadenza previsto dall’interpello, 18 settembre 2023, ore 17.00, sarà possibile sostituire la domanda di tramutamento già presentata depositandone una nuova che annullerà la precedente.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello