MARZO
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Diario dal Consiglio del 28 marzo 2024

Corte d’appello di Napoli, scelta una presidente

Nel Plenum del 20 marzo scorso l’ufficio direttivo di presidente della corte d’appello di Napoli è stato conferito alla dott.ssa Maria Rosaria Covelli, attualmente direttrice dell’Ispettorato generale del ministero della giustizia. Alla proposta per la dott.ssa Covelli se ne contrapponevano altre due, in favore, rispettivamente, del dott. Eugenio Forgillo, presidente di sezione e attuale presidente facente funzioni nella stessa corte napoletana, e del dott. Paolo Sordi, presidente del tribunale di Frosinone.

La dott.ssa Covelli è stata designata – già al primo turno – con 18 voti (noi di AreaDG, i consiglieri di Unicost, i consiglieri Mirenda, Fontana, Papa, Romboli e Giuffrè e tutti e tre i componenti del Comitato di Presidenza); il dott. Sordi ha ricevuto i sette voti dei consiglieri di M.I.; per il dott. Forgillo hanno votato i consiglieri Aimi, Bertolini, Bianchini, E. Carbone ed Eccher).

Noi abbiamo votato per la dott.ssa Covelli perché – oltre a essere la candidata con la maggiore anzianità di servizio e a vantare solidissimi trascorsi semidirettivi e direttivi in primo grado (come presidente di sezione del tribunale di Roma e come presidente del tribunale di Viterbo) – aveva nel suo curriculum una esperienza, quella di capo dell’Ispettorato generale, che a nostro avviso la rendeva particolarmente adatta all’ufficio in concorso, tanto da fare premio sulla mancanza di pregresse esperienze di appello. Riteniamo, infatti, che la conoscenza della situazione e dei problemi dei tanti uffici giudiziari che la dott.ssa Covelli ha ispezionato (tra cui la stessa corte di appello di Napoli, di cui ella, in sede di audizione, ha mostrato di conoscere a fondo caratteristiche e criticità) costituisca un bagaglio culturale particolarmente prezioso per affrontare la gestione di un ufficio tanto grande (e tanto cruciale per il raggiungimento degli obiettivi di cui al PNRR) come la corte partenopea.

Né abbiamo ritenuto sussistere controindicazioni nel passaggio diretto della collega dall’Ispettorato generale alla direzione di un grande ufficio giudiziario; pur costituendo un incarico fuori ruolo, il servizio presso l’Ispettorato è infatti pienamente immerso nella giurisdizione, tanto che le funzioni ivi svolte sono equiparate a quelle requirenti.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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