Diario dal Consiglio del 6 luglio 2024
Gli esposti del senatore Renzi si chiudono con un’archiviazione
Si è conclusa con l’archiviazione del procedimento la pratica avviata in Prima commissione a seguito dell’esposto con cui il senatore Renzi aveva lamentato plurime manifestazioni di accanimento giudiziario nei suoi confronti da parte del procuratore aggiunto di Firenze dott. Luca Turco.
A dire dell’esponente il dottor Turco, quale titolare di numerose indagini a carico del senatore Renzi o di suoi familiari e amici, avrebbe compiuto, in sede d’indagine e in sede processuale, molteplici scorrettezze, perseguendo “una precisa strategia di delegittimazione, se non di aggressione, di un dirigente politico”.
La Prima commissione, dopo accurato esame dei numerosi episodi citati nell’esposto e relativi per lo più a circostanze relative al merito di procedimenti in corso o definiti, all’unanimità ha proposto l’archiviazione del procedimento per incompatibilità ambientale e il presidente, il laico Enrico Aimi, ha espresso la propria astensione limitatamente alla motivazione della delibera.
Nel Plenum del 3 luglio l’archiviazione è stata deliberata con l’astensione della Prima presidente Margherita Cassano, dei laici di centro destra e di Ernesto Carbone, nonché di alcuni consiglieri togati (D’Ovidio, Marchianò, Mazzola, Mirenda, Nicotra).
Noi abbiamo convintamente sostenuto l’archiviazione della pratica che ci è parsa, soprattutto dopo l’audizione in commissione di Luca Turco, animata piuttosto da un approccio dell’esponente prevenuto e volta a portare la propria difesa fuori dal contesto processuale.
Il collega ha infatti chiarito che i procedimenti a carico di familiari o collaboratori del senatore Renzi gli sono stati assegnati nel corso del tempo e, i primi, quando egli non rivestiva ancora la carica di procuratore aggiunto; per alcuni di questi procedimenti egli ha chiesto l’archiviazione e per altri, ancora in corso, ha esercitato l’azione penale; ha precisato dettagliatamente ragioni, tempistiche e modalità di invio al Copasir degli atti oggetto di un sequestro penale annullato in Cassazione (invio per il quale il senatore Renzi aveva denunciato il dottor Turco anche in sede penale, davanti all’autorità giudiziaria di Genova, che ha archiviato il procedimento); ha spiegato le ragioni di alcuni approfondimenti ritenuti dal senatore sintomatici di un atteggiamento prevenuto del magistrato.
Le ampie spiegazioni offerte dal dott. Turco hanno indotto l’intera commissione a non ritenere necessaria ulteriore attività istruttoria e a proporre l’archiviazione del procedimento.
A margine della vicenda, dobbiamo rilevare che, come riferito dallo stesso dott. Turco, il senatore Renzi ha intrapreso un impressionante ventaglio di iniziative mediatico-giudiziarie per delegittimare l’operato della procura di Firenze: nove interrogazioni parlamentari (di cui otto presentate da parlamentari di Italia Viva); cinque denunce penali iscritte nel registro noti (alcune delle quali archiviate, quali quella riguardante l’indagine svolta nel processo Open e quella relativa all’invio degli atti al Copasir, oltre ad altre nelle quali la richiesta di archiviazione è stata avanzata al gip), denunce disciplinari, ispezioni ministeriali e diverse iniziative editoriali (i pamphlet “Il mostro”, “Controcorrente” e “Un quaderno rosso per una toga rossa”) oltre a numerosi articoli di giornale
Il dispiegamento di tale potenza mediatico-istituzionale per spostare la difesa dal processo a fuori dal processo è il segno dei tempi e impone, piuttosto, la necessità di approfondire le pratiche a tutela del dottor Turco già pendenti da tempo in Prima commissione.
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello