GIUGNO
24

Diario dal Consiglio del 24 giugno 2023

Gli interpelli per il nuovo Direttivo della Scuola della magistratura

Sono pubblicati sul sito del Consiglio i due interpelli per la selezione dei sei magistrati (tre per il settore penale e tre per il settore civile) e del professore universitario che andranno a comporre il Comitato direttivo della Scuola Superiore della Magistratura. Gli altri cinque componenti saranno scelti dal Ministro della giustizia.

Gli interpelli son stati deliberati dal Plenum il 15 giugno scorso.

I magistrati interessati dovranno presentare la loro domanda – con gli allegati e nei modi indicati nella delibera – entro il 21 luglio prossimo. Entro il 28 luglio gli uffici giudiziari presso cui sia stata depositata dovranno provvedere a trasmetterla al CSM.

Per i docenti universitari il termine scadrà l’8 settembre 2023.

Il nuovo Comitato direttivo subentrerà all’attuale il 29 gennaio 2024.

Entrambi gli interpelli sono stati conformati alle indicazioni del giudice amministrativo, dopo che il Consiglio di stato (sent. 330/2021) ha annullato la delibera di nomina dei magistrati per il direttivo del quadriennio precedente, censurando la scelta compiuta allora dal CSM perché priva di una comparazione trasparente e motivata tra i candidati che erano stati selezionati dopo una scrematura iniziale di alcuni.   

Resta fermo, dunque, anche nell’attuale procedura un primo vaglio di tutti gli aspiranti, compiuto sulla base dei soli titoli. È previsto inoltre che, superata questa prima fase, la seconda sia costituita da una comparazione tra gli aspiranti residui, comparazione che potrà essere preceduta dalla loro audizione. Nella procedura riguardante i magistrati la comparazione avverrà nell’ambito del settore (civile o penale) per cui ciascuno si sia candidato. A tal fine nella domanda di partecipazione il magistrato deve indicare, a pena d’inammissibilità, il settore prescelto.  

Nell’interpello specifico si vogliono garantite per la SSM “un’alta e specifica competenza professionale dei suoi componenti e che siano rappresentate nel Comitato, in modo armonico e completo, per quanto possibile, le professionalità proprie dei diversi settori dell’attività giudiziaria”.

Il Consiglio di Stato stesso si è rappresentato l’opportunità che quest’organo interpreti le “variegate esigenze della formazione dei magistrati” e rappresenti un equilibrio “tra le diverse istanze provenienti dall’esercizio della giurisdizione su tutto il territorio nazionale”. Se questi non possono essere i criteri di scelta, ben possono essere invece, “i risultati raggiungibili mediante un’idonea istruttoria ed un’adeguata motivazione, alla luce di un oggettivo e trasparente confronto comparativo tra i candidati”.

Il presupposto perché un tale, delicato, equilibrio di esperienze e professionalità possa essere raggiunto è rappresentato dall’ampiezza del numero degli aspiranti nonché dalla loro predisposizione all’organizzazione dell’attività formativa e al lavoro di gruppo in seno al direttivo. È quindi auspicabile che i magistrati – e non di meno il mondo accademico – colgano l’importanza di concorrere a una formazione di alto livello e capace di raggiungere le istanze giuridiche espresse dagli uffici giudiziari e dalla società.

 

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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