MARZO
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Diario dal Consiglio del 28 marzo 2024

Il voto del vicepresidente ancora decisivo

Nel Plenum del 20 marzo scorso l’ufficio direttivo di presidente della corte d’appello di Catanzaro è stato conferito alla dott.ssa Concettina Epifanio, presidente del tribunale di Palmi.

La Quinta commissione si era divisa, presentando due candidate alternative, ciascuna sostenuta da tre consiglieri: la dott.ssa Epifanio (cons. Mazzola, Bianchini, E. Carbone) e la dott.ssa Gabriella Reillo, consigliere della corte d’appello di Catanzaro e ivi già presidente di sezione (cons. Cosentino, Carbone E., Mirenda).

Noi, insieme a tutti i consiglieri riconducibili all’area progressista della magistratura associata, abbiamo votato in favore della dott.ssa Reillo in ragione della maggiore attinenza del suo profilo al posto a concorso; era, infatti, l’unica candidata che svolgeva funzioni di secondo grado, da ben 12 anni e 4 mesi alla vacanza, peraltro nel ruolo semidirettivo, quale vicaria e, infine, nell’effettiva reggenza della corte d’appello di Catanzaro.

La dott.ssa Epifanio, per contro, aveva dismesso le funzioni di secondo grado, svolte per 6 anni e 2 mesi, da oltre 12 anni; si era, inoltre, resa protagonista di insistiti episodi di autopromozione con il consigliere Luca Palamara, dei quali si diede conto anche nella delibera di conferma nelle sue funzioni di presidente del tribunale di Palmi (delibera in relazione alla quale Tullio e Francesca si astennero in Plenum).

La votazione plenaria ha registrato una spaccatura verticale dell’assemblea.

A favore della dottoressa Reillo si sono espressi tutti i consiglieri di AreaDG e di Unicost, la consigliera di M.D. e i consiglieri Fontana, Mirenda, Papa, Romboli nonché il Procuratore generale (16 voti); per la dott.ssa Epifanio hanno votato compattamente i 7 laici di centro destra e Italia viva, i 7 togati di M.I. e la Prima presidente (15 voti). L’esito della votazione è stato infine deciso, secondo una dinamica identica a quella che aveva caratterizzato la nomina del procuratore della Repubblica di Firenze, dal vicepresidente: egli ha portato al blocco M.I./laici di centrodestra e Italia viva il sedicesimo voto (non accompagnato da alcuna dichiarazione illustrativa delle relative ragioni) e quindi – grazie alla regola per cui, a parità di voti, il voto del Presidente della seduta vale doppio – la maggioranza in Plenum.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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