NOVEMBRE
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Diario dal Consiglio del 25 novembre 2023

Magistrati onorari, ecco le indennità variabili

Il Plenum del 22 novembre ha approvato la delibera proposta dall’Ottava commissione con la quale sono stati fissati i criteri e le procedure per la valutazione della realizzazione degli obiettivi assegnati ai giudici onorari di pace e ai viceprocuratori onorari, ai fini della corresponsione dell’indennità variabile di risultato prevista dall’art. 23 del decreto legislativo 13 luglio 2017, n. 116.

Si tratta di una delibera, attesa da tempo, con quale il Consiglio dà attuazione a una disposizione che riconosce ai magistrati onorari nominati dopo il 15 agosto 2017 un medesimo trattamento economico costituito da una indennità annuale lorda in misura fissa – pari a € 16.140 – comprensiva degli oneri previdenziali e assistenziali, per coloro che esercitano funzioni giudiziarie (comma 2);  l’importo è ridotto all’80% per quanti siano inseriti rispettivamente nell’ufficio per il processo e nell’ufficio di collaborazione del procuratore della Repubblica (comma 3). L’emolumento è integrato da un’indennità variabile di risultato, che può essere riconosciuta in misura non inferiore al 15% e non superiore al 30% dell'indennità fissa (comma 9).

L'importo di tale indennità di risultato – volta a stimolare la produttività e valorizzare il merito – dipende dal raggiungimento, nell’anno solare di riferimento, di specifici obiettivi fissati dai dirigenti degli uffici entro il 31 gennaio di ogni anno, sulla base di criteri oggettivi individuati dal Consiglio Superiore della Magistratura.

Nello specifico, il presidente del tribunale è chiamato a fissare obiettivi che tengano conto della media della produttività dei magistrati dell’ufficio o della sezione, degli obiettivi delineati dalle tabelle di organizzazione dell’ufficio e dai programmi di gestione adottati. Allo stesso modo il procuratore della Repubblica, nell’individuare per i viceprocuratori onorari i risultati da conseguire nell’anno solare, deve considerare la media della produttività dei magistrati dell’ufficio, con riguardo alle funzioni svolte all’interno dell’ufficio di collaborazione con il Procuratore ovvero nello svolgimento delle attività assegnate ai sensi dell’art. 16, co. 1, lett. a.

La fissazione dei suddetti obiettivi dovrà avvenire sulla base dei criteri oggettivi fissati ora dalla delibera del Consiglio. Essi si riferiscono, in particolare, alla puntualità nel deposito dei provvedimenti, alle modalità di gestione dell’udienza, al rapporto con gli altri magistrati onorari e con i magistrati professionali, al rapporto con gli avvocati e il personale amministrativo, alla partecipazione all’attività di formazione e alla percentuale di impugnazioni rispetto alla media dell’ufficio.

Ai fini di una più ampia e completa valutazione e in coerenza con la finalità di stimolare la produttività e valorizzare il merito, è apparso opportuno aggiungere a quelli menzionati l’ulteriore criterio della produttività del magistrato onorario, per come emergente dalle statistiche dell’ufficio e valutata in relazione al tipo di attività svolta e al numero di affari assegnati.

Il CSM ha anche affidato ai dirigenti la compilazione, entro sessanta giorni dalla scadenza del termine fissato per l’assegnazione degli obiettivi, di una scheda di valutazione, allegata alla delibera approvata nell’ultimo Plenum, per ciascun magistrato onorario, assegnando, in relazione ad ogni singolo criterio, un giudizio nei termini di “ottimo”, “buono”, “sufficiente” e “inadeguato”; dovrà darsi conto, inoltre, delle eventuali giustificazioni fornite dal magistrato onorario, provvedendo in caso di  temporanea assenza dal servizio per gravidanza, malattia o infortunio a riparametrare gli obiettivi in misura proporzionale all’effettiva presenza in servizio.

All’esito della valutazione annuale, i dirigenti degli uffici dovranno adottare un provvedimento (immediatamente esecutivo) con il quale, dopo aver attestato quali siano le attività svolte in via esclusiva o prevalente, certifichino il grado di conseguimento degli obiettivi. La valutazione sarà espressa nei termini di “ottimo”, “sufficiente” e “inadeguato”; al giudizio corrisponderà una differente liquidazione dell’indennità di risultato, così come meglio specificato in delibera.

Per tale disciplina è stato infine introdotto un regime transitorio, in forza del quale i dirigenti dovranno valutare i risultati dell'attività svolta dai magistrati onorari negli anni precedenti all’attuale nonché per l’anno in corso, compilando una scheda con cui esprimere un giudizio complessivo, secondo i parametri “ottimo”, “buono” o “sufficiente”, dai quali deriva una diversa liquidazione dell’indennità.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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