FEBBRAIO
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Diario dal Consiglio del 17 febbraio 2024

Ora la sede del CSM è a Palazzo Bachelet

Il 12 febbraio 1980 è una data triste e dolorosa per la storia della Repubblica italiana. In quel giorno, un commando delle Brigate rosse assassinò il professor Vittorio Bachelet all'interno della Facoltà di Scienze Politiche dell'Università La Sapienza di Roma. Il professor Bachelet, ordinario di diritto amministrativo presso tale facoltà, era appena uscito dall'aula 11 intitolata ad Aldo Moro, un altro martire del terrorismo, quando venne colpito da diversi proiettili sparati a distanza ravvicinata.

Il professor Bachelet fu ucciso a causa del suo ruolo di Vicepresidente del CSM, in cui aveva dimostrato grande abilità nel creare unità e collaborazione tra magistratura e politica. In particolare, era stato lodato per aver ricucito lo strappo istituzionale causato da un'interrogazione parlamentare presentata da un gruppo di senatori l’11 gennaio precedente, riguardante presunti legami tra alcuni magistrati e organizzazioni terroristiche. Grazie al suo dialogo e alla sua mediazione, il CSM, presieduto dall'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini, il 7 febbraio approvò all’unanimità un comunicato con cui si respingevano le accuse e si auspicava che la verità venisse accertata al più presto.

Non è un caso che, soltanto cinque giorni dopo, il professor Bachelet sia stato brutalmente assassinato dalle Brigate rosse. Egli rappresentava una minaccia per il terrorismo, poiché si era dichiarato convinto che per combatterlo non fossero necessarie misure eccezionali e straordinarie, ma piuttosto il rispetto dei principi dello Stato di diritto sanciti nella Costituzione. Bisognava rispondere alla violenza dei terroristi non con leggi d'emergenza, ma con azioni efficaci che garantissero i diritti fondamentali della persona e i valori fondanti del nostro ordinamento democratico.

Vittorio Bachelet fu un difensore dei principi fondamentali della Carta Costituzionale. Perciò la decisione di intitolare in suo onore la sede del CSM, adottata dal Plenum il 7 febbraio scorso, ha un forte valore simbolico. Il precedente nome, “Palazzo dei Marescialli”, evoca un periodo oscuro della storia italiana, caratterizzato dalla violazione dei diritti fondamentali della persona. La scelta di rinominare questo edificio in onore del professor Bachelet è un omaggio alla sua lotta per la giustizia e per i valori costituzionali.

Nel corso della seduta vi sono stati gli interventi toccanti di Antonello, che, da studente, fu testimone occasionale di quanto accadde quel giorno tragico all’Università La Sapienza, e di Tullio.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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