Diario dal Consiglio del 16 settembre 2023
Per la Procura di Napoli una proposta di continuità
Nel Plenum del 13.9.23 è stato nominato il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Napoli nella persona del dott. Nicola Gratteri, procuratore della Repubblica a Catanzaro.
La Quinta commissione non era riuscita a convergere su un unico nominativo, ma si era divisa, formulando tre diverse proposte: Nicola Gratteri, proposto dai consiglieri Mazzola, Bianchini, E. Carbone e Mirenda; Giuseppe Amato, procuratore a Bologna, proposto dal consigliere D’Auria; Rosa Volpe, procuratrice aggiunta a Napoli, proposta da Antonello.
Gli altri due originari candidati, Aldo Policastro, procuratore di Benevento, e Francesco Curcio, procuratore di Potenza, pur essi dotati di un prestigioso curriculum, non erano stati destinatari di proposte in commissione.
In Plenum il dott. Gratteri ha ricevuto 19 voti (il VP Pinelli, il PG Salvato, i consiglieri Laganà, Mirenda, Papa, Bianchini, Aimi, Eccher, Giuffrè, Bertolini, Natoli, Carbone E., Mazzola, Marchianò, Nicotra, Cilenti, Scaletta, Paolini e D’Ovidio); il dott. Amato ha ricevuto 5 voti (la PP Cassano, i consiglieri D’Auria, Forziati, Bisogni e Fontana) e la dott.ssa Volpe ha ricevuto 8 voti (i consiglieri Romboli e Miele e noi sei di AreaDG).
Già da mesi il dibattito sui giornali si era polarizzato intorno alla figura del dott. Gratteri. Probabilmente ciò era inevitabile, per la grande visibilità mediatica del procuratore di Catanzaro, sulla cui figura i mass media si erano divisi tra forti estimatori e forti detrattori.
Il nostro sforzo in Plenum – così come ha evidenziato Maurizio nel proprio intervento – è stato quello di portare il dibattito fuori dalla logica del referendum pro/contro Gratteri e di sottrarre questa procedura di nomina alla logica dei segnali mediatici.
Non sono in discussione le qualità professionali dei colleghi Gratteri e Amato.
Certo, le dichiarazioni rese dal primo in sede di audizione non ci sono piaciute.
Non ci è piaciuta la visione “DDA-centrica” che emerge da quelle dichiarazioni, perché siamo convinti che nel lavoro del magistrato non esistono funzioni di serie A e funzioni di serie B; non ci è piaciuto l’approccio paternalistico esibito dal dott. Gratteri nel rapporto con i colleghi; non ci è piaciuto l’atteggiamento svalutativo mostrato dal dott. Gratteri nei confronti del personale amministrativo degli uffici giudiziari; non ci è piaciuta la scelta, addirittura rivendicata, di gestire la relazione con un collega giudicato inadeguato invitandolo a lasciare il posto che ricopriva, invece che manifestando le proprie censure in atti formali che il sistema dell’autogoverno avrebbe potuto valorizzare, nel rispetto del contraddittorio, ai fini della valutazione di tale collega.
Né ci piace, nella valutazione del percorso del dott. Gratteri, l’esposizione mediatica del lavoro della Procura da lui diretta, perché siamo convinti che il dovere di informare l’opinione pubblica vada adempiuto pienamente e fino in fondo, ma con grande sobrietà formale, per non alimentare la percezione, purtroppo largamente diffusa, di una giustizia penale centrata sull’indagine invece che sul processo.
Ciò detto, non è possibile negare che, a prescindere dalla nostra distanza dal modello culturale impersonato dal dott. Gratteri, l’esperienza da lui maturata nell’arco di una vita intera dedicata al contrasto alla criminalità organizzata ne facesse un candidato autorevole alla carica di procuratore della Repubblica di Napoli.
Così come indubbiamene autorevole era la candidatura del dott. Amato, in ragione della solida esperienza maturata nell’esercizio di funzioni direttive in tre diversi uffici.
Noi, come sopra accennato, ci siamo sforzati di uscire dalla logica dei “premi alla carriera” e di focalizzare il dibattito sulla ricerca del “candidato più idoneo per attitudini e merito” (art. 25 T.U.).
In questa prospettiva, abbiamo votato convintamente per la collega Rosa Volpe.
La dott.ssa Volpe è stata fino a pochi mesi fa la reggente della Procura di Napoli, è stata per otto anni procuratore aggiunto in tale ufficio, è stata vicaria sotto la dirigenza precedente del dott. Melillo. Ella ha, dunque, una profonda conoscenza dell’ufficio in si incardina il posto a concorso e della realtà criminale in cui tale ufficio opera, alla quale ha personalmente dedicato anni di lavoro investigativo, conseguendo risultati brillantissimi da tutti riconosciuti. Dalla sua audizione era emersa una visione chiara e puntuale dei nodi organizzativi con i quali ella stessa aveva avuto occasione di confrontarsi, una straordinaria capacità di ascolto ed empatia con i colleghi, una generosa passione nell’affrontare il lavoro quotidiano, una continua ricerca della condivisione e del confronto, sia all’interno che all’esterno dell’ufficio, al fine di assicurare la migliore gestione della Procura e la serenità dei rapporti.
Nei nostri interventi in Plenum abbiamo sottolineato come la dott.ssa Volpe fosse unanimemente apprezzata dai suoi colleghi e da tutta la comunità dei magistrati e avvocati di Napoli. Abbiamo quindi privilegiato una scelta di continuità con una gestione dell’Ufficio unanimemente riconosciuta di eccellente livello. Come ha sottolineato Tullio nel suo intervento, “regole elementari che ci vengono insegnate ad ogni corso per dirigenti organizzato dalla SSM ci impongono di assicurare continuità quando le cose vanno bene e discontinuità quando le cose non vanno bene”.
La maggioranza del Plenum, con la quasi unanimità dei componenti eletti dal Parlamento (ha votato anche il Vicepresidente, mentre solo il prof. Romboli ha votato la dott.ssa Volpe) e con uno schieramento trasversale dei togati (tutta M.I. ed una parte di Unicost) ha invece scelto il dott. Gratteri, optando per una nomina che, indubbiamente, premia un nome simbolico della lotta alla criminalità organizzata.
Nella certezza che anche nella complessa realtà della più grande Procura italiana il dott. Gratteri saprà portare la dedizione e la fattività che ha mostrato in tutta la sua carriera, gli rivolgiamo un grande augurio di buon lavoro.
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello