Diario dal Consiglio del 3 febbraio 2023
Reclutamento straordinario, a chi giova e perché?
Quelle che erano inizialmente vaghe notizie di stampa trovano conferma nelle ultime ore in fonti istituzionali. Il Governo starebbe per varare un concorso straordinario per assumere nuovi magistrati selezionati, tramite una sola prova scritta e senza alcun periodo di tirocinio formativo, tra gli onorari con almeno sei mesi di servizio svolto senza demerito. Sarebbe già stata programmata anche la data del Consiglio dei ministri in cui approvare legge e bando: il 9 febbraio.
Se così fosse, ci troveremmo di fronte a un’iniziativa senza precedenti, che l’esecutivo adotterebbe senza alcuna interlocuzione con il CSM, malgrado i tavoli tecnici aperti da tempo col Ministero della giustizia – e condotti sempre con spirito di leale collaborazione – per confrontarsi sugli interventi normativi in campo, sull’attuazione delle riforme, sulle misure organizzative più confacenti alle esigenze della giurisdizione.
Per l’assunzione dei pubblici funzionari la giurisprudenza delle Corti superiori ha sempre dato un’interpretazione restrittiva dei casi in cui è ammessa la deroga al concorso e al concorso aperto al pubblico, per l’interesse dell’Amministrazione a selezionare i candidati migliori nella platea più ampia possibile. Questo principio è rafforzato nell’ordinamento giurisdizione, in cui alla norma generale (art. 97, co. 4, Cost.) si sovrappone quella speciale dell’art. 106, che distingue tra l’altro le norme dei magistrati ordinari da quelle dei magistrati onorari.
Il concorso prescritto dall’art. 106, co. 1, Cost. rappresenta la prima garanzia dell’indipendenza della magistratura, per la particolare qualificazione richiesta alla selezione e la garanzia d’imparzialità che essa deve fornire.
La scelta di riservare un concorso ai magistrati onorari rappresenterebbe dunque uno strappo istituzionale grave, inspiegabile tra l’altro nell’ottica del buon andamento dell’amministrazione giudiziaria, dato che sono attualmente in corso di svolgimento già tre concorsi per la copertura di oltre 1.300 posti. A queste prove partecipano anche candidati che operano nella magistratura onoraria e che possono mettere così a frutto la loro esperienza specifica per competere con tutti gli altri aspiranti.
La riserva a loro di una selezione ad hoc, con modalità selettive semplificate, costituirebbe invece un privilegio ingiustificato e un vulnus ai principi che regolano l’accesso alla magistratura. Con gli strumenti che l’Istituzione consente noi consiglieri di AreaDG ci opporremo a questo disegno. E siamo certi che non saremo i soli nel Consiglio.
Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello