MAGGIO
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Diario dal Consiglio del 10 maggio 2024

Una strada accidentata da Terni a Civitavecchia

Nel Plenum dell’8 maggio 2024 il C.S.M. ha dichiarato non esservi luogo a provvedere sulla conferma del dott. Alberto Liguori nell’ufficio di procuratore della Repubblica presso il tribunale di Terni, ai sensi dell’articolo 92 T.U. dir. giudiziaria, per essere stato il medesimo dott. Liguori nominato procuratore della Repubblica presso il tribunale di Civitavecchia nel Plenum, immediatamente precedente, del 24 aprile 2024.

Si chiude così una vicenda (di cui vi abbiamo dato conto nei Diari del 25 febbraio e del 25 novembre 2023) apertasi con la delibera consiliare adottata l’11 gennaio 2023, nel corso della precedente consiliatura, di non conferma del dott. Liguori nell’ufficio di procuratore della Repubblica presso il tribunale di Terni.

Quella delibera aveva fondato la decisione di non conferma sulle ripetute interferenze operate dal dott. Liguori sui procedimenti consiliari per il conferimento d’incarichi direttivi e semidirettivi; nella stessa, in particolare, si era argomentato che la  messaggistica whatsapp intercorsa tra lui e il dott. Luca Palamara avrebbe documentato una interferenza del primo nell’attività consiliare che ne appannava l’immagine di indipendenza e imparzialità, con riferimento al parametro della “indipendenza da impropri condizionamenti” (art. 72, co. 2, del T. U. dir. giud.) e anche, indirettamente e potenzialmente, con riferimento all'indicatore della "capacità di valorizzare le attitudini dei magistrati" (artt. 80, 18 e 7 T.U.).

A seguito dell’impugnazione in sede giurisdizionale della delibera di non conferma, la Quinta commissione – su conforme parere dell’ufficio studi – aveva proposto all’unanimità la costituzione del C.S.M. nel giudizio davanti al giudice amministrativo.

Nel Plenum del 15 febbraio 2023 i consiglieri della componente di MI, uno di Unicost e i laici dei partiti di centro destra si opposero alla costituzione, giudicando non condivisibile la delibera di non conferma. Noi di AreaDG sostenemmo, per contro, che il dibattito sulla costituzione nel giudizio avente ad oggetto l’impugnativa di una delibera del C.S.M. non era la sede per ridiscutere del contenuto della delibera e che, per evidenti ragioni di coerenza dell’azione amministrativa, l’Organo di autogoverno doveva tendenzialmente difendere in giudizio le proprie scelte.

All’esito del dibattito la proposta di costituzione raccolse 12 voti, a fronte di altrettanti voti contrari e 4 astenuti, e pertanto, non avendo raggiunto la maggioranza, non venne approvata dal Plenum. Il C.S.M., conseguentemente, non si costituì in giudizio.

Nonostante la mancata difesa in giudizio dell’Organo di autogoverno il T.A.R. Lazio, con la sentenza n. 16255/2023, respinse il ricorso del dott. Liguori.

A seguito dell’appello del dott. Liguori, il tema della difesa tecnica del C.S.M. davanti al giudice amministrativo si ripropose con riferimento al giudizio di secondo grado. Nel Plenum del 22 novembre 2023 prevalse nuovamente la scelta di non costituzione, all’esito di un dibattito che riproponeva gli argomenti e gli schieramenti del Plenum del 15 febbraio 2023.

Nella contumacia del C.S.M., il Consiglio di Stato ribaltò la sentenza del T.A.R. Lazio, sul rilievo che le conversazioni in cui il dott. Liguori aveva espresso al dott. Palamara i propri convincimenti o sollecitato la nomina di alcuni colleghi non avevano effettivamente inciso sull’esercizio delle funzioni direttive ricoperte. Nella sentenza del Consiglio di Stato si valorizza il rilievo che lo stesso C.S.M., nel provvedimento che aveva disposto l’archiviazione del procedimento ex art. 2 L.G. a carico del medesimo dott. Liguori, aveva escluso categoricamente che l’interessamento da quest’ultimo manifestato per la nomina di un collega ad un ufficio semidirettivo di altro distretto potesse avere una qualche influenza o, comunque, incidenza sull’esercizio delle funzioni di Procuratore della Repubblica da lui svolte e aveva qualificato  i suoi interventi “fors’anche insistenti, in certe occasioni, e sicuramente inopportuni, ma giammai rilevanti al punto da comportare una inammissibile identificazione, e commistione, tra logiche correntizie e imparzialità delle funzioni rivestite”.

Rimosso qualunque impedimento al conferimento di altri incarichi al dott. Liguori, quest’ultimo è stato nominato – con l’astensione dei consiglieri di AreaDG e dei consiglieri Miele, Fontana e Romboli – procuratore della Repubblica di Civitavecchia, posto per il quale la sua domanda era rimasta l’unica a seguito di revoca o decadenza da parte di tutti gli altri originari aspiranti.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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