LUGLIO
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Diario dal Consiglio dell’8 luglio 2023

Va bene produrre, ma il CSM conservi apertura e spessore

La scorsa settimana è stato diramato dalla vicepresidenza un report sui primi mesi di attività dell’attuale consiliatura in cui sono stati esaminati i dati relativi alle pratiche esitate dal 24 gennaio al 12 giugno 2023.

Nel documento si dà atto che le pendenze complessive dall’inizio della consiliatura alla data del 12 giugno sono passate da 8.858 a 7.188 e la tendenza nelle definizioni da parte dell’attuale consiliatura (10.260 pratiche in meno di 5 mesi) è stato giudicato “decisamente positivo”.

Non possiamo che rallegrarci degli esiti dell’imponente sforzo realizzato per tentare di arginare i ritardi con i quali il CSM definisce le pratiche di cui è investito. In campagna elettorale abbiamo sottolineato l’importanza di una più celere definizione dei lavori del Consiglio e nell’affrontare il medesimo tema una volta eletti abbiamo collaborato ad un’organizzazione che consentisse il recupero dell’arretrato da parte delle commissioni più problematiche. Si tratta, in particolare, dei lavori delle commissioni Quarta (valutazioni di professionalità), Quinta (conferimento incarichi direttivi e semidirettivi e conferme nei predetti incarichi), Settima (organizzazione degli uffici giudiziari) e Ottava (magistratura onoraria).

Come si può leggere nel report che alleghiamo e apprezzare plasticamente dai grafici elaborati, tutte le commissioni, ivi comprese quelle le cui tempistiche rilevavano maggiori criticità, hanno portato alla decisione del Plenum numerosissime pratiche, riducendo l’arretrato.

Questa operazione non è, però, a costo zero. E non ci riferiamo tanto al maggior carico di lavoro dei singoli (componenti della struttura amministrativa, magistrati segretari, magistrati addetti all’ufficio studi e documentazione e consiglieri), quanto alle conseguenze, non solo in termini di sacrificio personale, che comporta.

I tempi di valutazione delle pratiche all’interno delle commissioni si sono, infatti, necessariamente contratti e ciò in alcuni casi ha portato a sacrificare la ricerca di una convergenza che una maggiore ponderazione e un più approfondito confronto avrebbero potuto comportare; in altri l’ha magari impropriamente sollecitata, perché un maggiore approfondimento avrebbe potuto far emergere criticità tacitate dall’urgenza di provvedere su pratiche considerate “meno importanti”. Questa è una logica sulla quale non intendiamo appiattirci, convinti, come siamo, che ogni ufficio e ogni valutazione sui magistrati necessitino pari attenzione e considerazione.

Vi è poi la necessità di lavorare sull’attualizzazione di diverse circolari e sono molti i cantieri aperti nelle diverse commissioni. Manca però il tempo per un approfondito confronto, indispensabile quando si affinano gli strumenti di cui il Consiglio si dota per poter lavorare al meglio.

Da ultimo, ma non per importanza, questa accelerazione dell’attività e la conseguente decisione di fissare sedute di Commissione anche l’ultima settimana del mese (nella quale – salvo particolari necessità – tradizionalmente non venivano convocate né le commissioni né il Plenum) ha reso molto difficile ai consiglieri recarsi negli uffici e così nutrirsi di una interlocuzione con i colleghi che è fondamentale sia per avvicinare il Consiglio agli uffici, spiegare le ragioni di determinate scelte e dei meccanismi interni al CSM (spesso poco noti alla gran parte dei magistrati) sia per osservare più da vicino le diverse realtà e raccogliere spunti di riflessione utili per le valutazioni che saremo chiamati a fare in Consiglio e per non ritrovarci, tutti noi consiglieri, a vivere in una bolla, distanti dalle concrete esigenze degli uffici e dei colleghi.

Le visite agli uffici organizzate dalla vicepresidenza, pur utili a far percepire una maggiore prossimità del Consiglio ai territori, non hanno le stesse caratteristiche di informalità di cui i colleghi avvertono giustamente il bisogno. Per questa ragione ci poniamo a disposizione, già da settembre, per partecipare a incontri presso gli uffici nei giorni in cui non saremo impegnati in attività che ci impongano di restare a Roma. Confidiamo pertanto nell’organizzazione di questi eventi in presenza o, quando sia necessario per ottenere la più ampia partecipazione, da remoto.

Francesca Abenavoli, Marcello Basilico, Maurizio Carbone, Geno Chiarelli, Antonello Cosentino, Tullio Morello

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